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SCHEDA TECNICA
SPECIE: CORINDONE
CLASSE MINERALOGICA: ossido
GRUPPO: dimetrico
SISTEMA CRISTALLINO: trigonale
FORMULA CHIMICA: Al2O3
ABITO: tabulare e prismatico
DUREZZA: 9
PESO SPECIFICO: 4,00 (±0,10)
INDICE DI RIFRAZIONE: 1,762 - 1,770 (+ 0,009 / - 0,005)
BIRIFRANGENZA: 0,008 (+0,002)
DISPERSIONE: 0,018
COLORE: blu, blu,violaceo, blu verdastro
LUCENTEZZA: vitrea (fino a subadamantina)
TRASPARENZA: da trasparente a traslucida ad opaca (chiamato radice)
GENESI: metamorfica e magmatica
PLEOCROISMO: dicroismo da medio a forte
Dopo il rubino la varietà del corindone più apprezzata è lo zaffiro, il cui nome deriva probabilmente dal greco sappheiros, che vuol dire “azzurro”, o dall’ebraico sappir, che vuol dire “la cosa più bella”.
Come per il rubino, anche per lo zaffiro in passato esisteva la stessa confusione, tale per cui tutte le gemme blu venivano scambiate per questa varietà del corindone.
Ufficialmente il termine zaffiro privo di aggettivi identifica solo la varietà blu-azzurra del corindone, ma ora il termine zaffiro viene talvolta utilizzato, unitamente ad un aggettivo, per identificare qualunque sua colorazione diversa da quella rossa (rubino). Tale metodo sostituisce quello che prevedeva, per i corindoni colorati, l'uso del nome di una pietra diversa unitamente al suffisso "orientale", ad esempio i termini ametista orientale e smeraldo orientale sono correttamente identificati con i nomi di corindone viola e corindone verde.
Il taglio più diffuso per tale gemma è quello sfaccettato ovale o tondo, ma non sono escluse altre tipologie, come quella a cuore o a baguette.
La produzione dello zaffiro è molto più elevata di quella del rubino ed è per questo motivo che, in linea di massima, avendo quotazioni di mercato più basse rispetto a quelle del rubino, risulta essere anche meno pregiato di quest’ultimo.
Il colore blu-azzurro tipico della gemma, che deriva da inclusioni di ematite e rutilo, può, come nel caso del rubino, assumere tonalità molto tenui (materiale “geuda”, Sri Lanka) e raggiungere punte piuttosto scure, fino a nerastre (materiale australiano).
STORIA, CURIOSITA’, GEMME CELEBRI
Nell’antichità lo zaffiro era considerato simbolo di bontà, magnanimità e fedeltà, nonché di comando.
I poteri terapeutici che si attribuivano a questa gemma riguardavano l’apparato visivo e intestinale; si pensava inoltre avesse il «potere di arrestare le emorragie», di «guarire le infiammazioni» e, «se tenuta in bocca, preservava dalle morsicature degli scorpioni».
Lo zaffiro, fu probabilmente confuso da Plinio con il lapislazzuli in quanto parlava di «punti d’oro splendenti nella pietra» (la pirite nel lapislazzuli).
Per i cristiani lo zaffiro rappresentava la volta celeste ed era anche l’emblema della Madonna.
I cristalli particolarmente opachi e di non elevata qualità, o i loro analoghi sintetici, vengono utilizzati per i vetri degli orologi.
Fra i più importanti zaffiri facenti parte dei Gioielli della Corona d’Inghilterra vi sono lo “Stuart Sapphire” (noto anche come Zaffiro di Carlo II) e lo “Sapphire of St. Edward”.
Altri zaffiri celebri sono quelli asteria, quali lo “Star of India” di circa 536 ct (conservato nel Museum of Natural History di New York), il “Logan Sapphire” di 423 ct, lo “Star of Asia” di 330 ct, lo “Star of Artaban” di 316 ct, il “Bismark Sapphire” di 98,6 ct (tutti e quattro conservati nella Smithsonian Institution di Washington) e il “Midnight Star” di 116,75 ct, che è quasi da considerarsi come corindone viola.
GIACIMENTI
Gli zaffiri più pregiati sono stati rinvenuti tra il 1880 e il 1950 nel Kashmir, in un giacimento limitato, e ora probabilmente esaurito, situato tra monti impervi.
Zaffiri molto belli, ma in quantità ridotta, provengono anche dal Myanmar (ex Birmania).
Nell’isola di Sri Lanka si rinvengono in quantità apprezzabile zaffiri di colore da azzurro chiaro a blu deciso, di tinta sempre gradevole che quando è più intensa è molto simile a quella degli zaffiri birmani e ugualmente apprezzata.
Begli zaffiri, spesso di colore molto intenso, si estraggono anche in Thailandia ed in Cambogia.
La maggior parte degli zaffiri proviene però dall’Australia, dove si rinvengono in numerosi giacimenti pietre di colore piuttosto intenso, spesso addirittura troppo, piuttosto buio; sono quelli meno apprezzati anche se quantitativamente molto importanti.
Provenienze minori si hanno dagli Stati Uniti (Montana), dalla Tanzania e dal Malawi. |
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